Reinterpretazione della tipologia della torre permeata da un’efficace lettura del contesto, profonda sintesi della cultura locale, rigore compositivo e grande capacità creativa. Un capolavoro da conoscere.
Video realizzato a supporto della didattica del Laboratorio di Progetto e Costruzione dell’Architettura. Corso a cui collaboro tenuto dal prof. Fabrizio Schiaffonati. Politecnico di Milano, Campus Leonardo – Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni – Corso di Laurea Magistrale in Architettura.
Anche quest’anno sto collaborando con il Politecnico di Milano. Con il professor Schiaffonati stiamo affrontando il recupero dello Scalo di Porta Romana nel corso di Laboratorio del 4°anno. E’ un’area estesissima e chiediamo agli studenti di fare un masterplan e progettare nel dettaglio una torre residenziale di circa 80mt di altezza.
Oggi andiamo a “leggere” un paio di torri residenziali davvero notevoli.
La prima:
Può un edificio a torre inserirsi nel contesto di una città storica? E’ molto difficile per la natura contrastante delle tipologie, proiettata verticalmente quella della torre ed orizzontalmente quella della città storica, ma ci sono alcuni esempi felici: vediamone uno molto interessante sia tipologicamente che compositivamente.
Uno di questi rari esempi è La torre al parco Sempione progettata da Magistretti e Longoni in via Revere a Milano.
Primi anni 50, Milano è in piena ricostruzione con la borghesia imprenditoriale, affascinata dal grattacielo americano che vuole abitazioni di prestigio, comode, efficienti e iconicamente moderne.
Il fascino d’America è evidentissimo nelle auto del tempo che scimmiottano nelle forme e nelle cromature i macchinoni giunonici d’oltreoceano.